Casal di Principe

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Ieri, 19 marzo 2009, abbiamo ricordato Don Peppe Diana, parroco ucciso dalla camorra.

Eravamo tanti, parecchie migliaia, ma come ha detto Luigi Ciotti “non ringraziamo nessuno, perchè abbiamo fatto tutti il nostro dovere”.

Abbiamo salutato la firma che sancisce una nuova vita per quei terreni confiscati alla camorra e destinati a diventare un grande luogo di riscatto e di legalità: la cooperativa Terre di Don Peppe Diana.

In tanti siamo partiti nella notte dal Piemonte, come quel 1 giugno del 2008, quando ci incontrammo proprio a Casal di Principe, per ricordare Domenico Noviello, da poco ucciso dalla camorra, perchè era stato lasciato solo.

Ieri, mentre veniva annunciato il conferimento della medaglia d’oro al valor civile proprio a Noviello, noi ci raccoglievamo nuovamente davanti alla sua lapide, così come facemmo quel 2 giugno insieme agli amici di Libera Caserta e a tanti testimoni di giustizia che vollero testimoniare ancora una volta la loro resistenza in nome della Costituzione Repubblicana.

Abbiamo ricordato l’impegno della famiglia Masciari, che ancora aspetta l’ottemperanza di ciò che il Tar ha riconosciuto con tanto ritardo, tanta fatica. Troppa.

Non vogliamo più che ci siano altri Don Peppe Diana, altri Domenico Noviello.

Non vogliamo più medaglie postume.

Vogliamo che i vivi godano dei loro sacrosanti diritti.

E’ con questa passione nel cuore, che partiamo per Napoli, per unire in un’unica città con decine di migliaia di persone, il ricordo di ciò che non vogliamo più che accada.


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