Albachiara 2009

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Abbiamo chiesto a Marco Maccarrone, zio di chiara fama eporediese e recentemente eletto Mr. Acmos, di commentare la sua esperienza di Albachiara, il grande campus di giovani, che ha discusso di democrazia, concludendosi sabato scorso. Qui di seguito il testo che ci ha fatto pervenire.

Oltre ad averne capito di più, è cambiato anche qualcos’altro” sono le parole che mi dice Marcello sul pullman di ritorno da Albachiara. Lo scorso fine settimana, infatti, c’eravamo anche noi a popolare quella che ai più è nota come la città delle rigeneranti vasche termali. Ma in quei giorni, a Montecatini, oltre ai turisti preoccupati dai reumatismi, c’erano anche centinaia di ragazzi provenienti da tutta Italia, pronti a vivere quello che da sei anni è un percorso di cittadinanza che cresce con quanti hanno voglia di mettersi in gioco. Da Torino sono partiti con noi gli studenti del Maxwell di Nichelino, i ragazzi del gec Livingston e del presidio RadioAut di Ivrea. Un bel viaggio, che ha dimostrato ancora una volta quanto nei ragazzi sia pulsante la voglia di partecipare e di trovare soluzioni per cambiare. Roberto me lo racconta così: “Si sono create autonomamente una serie di situazioni di condivisione di idee, pensieri, atteggiamenti, gesti, che raramente mi è capitato di osservare tutti insieme in una sola occasione. La forte volontà di partecipare, informare, informarsi, lottare, che è venuta fuori da questa tre giorni di Montecatini è sicuramente un forte segnale dell’esistenza di una gioventù attiva e cosciente dei propri mezzi intellettuali e non solo. Abbiamo lavorato condividendo. Condivisione di idee di libertà, di democrazia, di solidarietà, di antimafia e di amicizia. Spero seriamente che queste vibrazioni positive scaturite da Montecatini possano giungere molto lontano, non mi oso scrivere quanto lontano quasi per scaramanzia”. Come insegna l’arte dei tarocchi, le carte non possono prevedere il futuro, possono però orientare chi le osserva e chi osserva se stesso, a trovare nuovi significati, capirne di più e rimescolare ancora il mazzo.