La politica delle buone prassi

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Paola Cunetta è un’amica, prima di essere un amministratore pubblico. E’ sempre stata vicina a Libera e a Cascina Bruno e Carla Caccia. Senza la tenacia e l’impegno dimostrato dall’amministrazione di San Sebastiano da Po, il progetto di Cascina Caccia forse non sarebbe mai partito. Paola Cunetta ha creduto in quel progetto quando era primo cittadino del paesino che ospita il bene confiscato ai Belfiore, famiglia ‘ndranghetista responsabile dell’omicidio del Procuratore Bruno Caccia.


Ora Paola siede tra i banchi dell’opposizione, ma non ha dimenticato la Cascina, il suo valore.


Per questo ha deciso di devolvere il proprio gettone di presenza ( compenso elargito dall’amministrazione ad ogni consiglio comunale) da consigliere comunale a Libera.


Una cifra simbolica, che rimarca però la vicinanza di un amministratore pubblico alla lotta comune che Libera porta avanti per sconfiggere il potere mafioso, proprio da luoghi come Cascina Caccia


“Ho imparato a conoscervi in questi anni di stretta collaborazione che hanno portato alla destinazione del bene prima e della gestione poi – spiega Paola Cunetta – è un gesto per supportare la vostra battaglia. So che è una goccia in mezzo al mare, ma sono onorata dio metterla a disposizione di Libera“.

Una somma simbolica, certo. Ma dal grande valore, un gesto non scontato . ” La storia del bene, è una storia nata da impegno e sacrifici – ci spiega Paola Cunetta – quello che faccio ora deve essere letto come la volontà di continuare al fianco di un progetto al quale ho fermanente creduto. Credo che sia una buona prassi, una dimostrazione dell’ottimo lavoro che è possibile intraprendere tra amministrazione pubblica e società civile. Prima da Sindaco, ora consigliere comunale cercerò di contribuire a favore della lotta alla malavita“.




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