L10T: le priorità emerse

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Sabato 19 giugno al mattino si è svolto il secondo incontro plenario per la definizione della piattaforma L10Torino. Circa 40 presenti, rappresentanti di diverse associazioni e realtà di base di Torino.
A partire dal documento che sintetizzava le 52 proposte fino ad allora emerse (sul blog e all’incontro del 19 maggio) si è vivacemente discusso, per migliorare i contenuti emersi e darsi degli spunti circa strumenti già esistenti e previsti dalla Città di Torino. Ad arricchire il dibattito, un articolato intervento del già sindaco Diego Novelli, su cinque assi portanti quali partecipazione, governo del territorio (municipalità), lavoro, giovani e cultura, ultimi (intesi come anziani e bambini).
I moltissimi interventi sono serviti quali orientamento del voto: a tutti i partecipanti è stato chiesto di scegliere una priorità in ogni area tematica, dandole come voto 5. Le altre proposte, a mo’ di classifica, potevano valere da 4 a 0. All’interno delle aree tematiche non ci sono stati degli ex aequo: si sottolinea che i due punti che a pari merito hanno avuto il punteggio più alto sono quello sull’etica e quello sulle politiche abitative (152 punti)

Di seguito le priorità emerse: la segreteria sta redigendo un testo a partire dalle 10 priorità individuate, che tenga presente gli spunti emersi negli interventi di sabato mattina. Questo nuovo testo sarà pubblicato sul blog L10T e sarà possibile proporre degli emendamenti, che saranno discussi nell’incontro conclusivo che si terrà il 18 settembre alle ore 10 (Fabbrica delle E). Gli emendamenti dovranno pervenire in forma scritta, alla mail segreteria@liberapiemonte.it, entro e non oltre il 13 settembre 2010.



SCUOLA
Garantire la sicurezza degli edifici scolastici (il Comune deve fornire locali idonei e garantirne la manutenzione ordinaria e straordinaria, nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado.



AMBIENTE
Inserire nuovi parametri per il controllo della fase di aggiudicamento degli appalti come, ad esempio 1- la richiesta alle imprese che hanno avuto un contenzioso sul lavoro nero, di procedere a un controllo su dove hanno lavorato nei 5 anni precedenti 2- la fissazione di standard di qualità minimi, al di sotto dei quali non si può appaltare.



CULTURA
Proporre una riflessione sul modello di divertimento della città per i giovani e nuovi modelli di aggregazione giovanili.



ETICA
Chiediamo di non candidare persone rinviate a giudizio o condannate per mafia o per reati contro la pubblica amministrazione.



LAVORO
Chiediamo l’inserimento, all’interno dei bandi, di clausole che permettano di incentivare il lavoro giovanile e che garantiscano la clausola sociale.



POLITICHE SOCIALI
Chiediamo una maggiore garanzia di diritti a tutte quelle persone che vivono in condizioni di marginalità (come nei campi rom in cui mancano acqua, elettricità e servizi igienici).



PARTECIPAZIONE
Chiediamo maggiore trasparenza amministrativa partendo da bilanci più accessibili e leggibili per la cittadinanza.



POLITICHE ABITATIVE
Chiediamo il diritto all’abitare: riproporre con forza progetti di cohousing e mix sociale, migliorando la gestione del servizio case popolari, fino a prevedere interventi per dare valore alle rappresentanze sindacali per gli inquilini e creare un coordinamento delle abitazioni popolari.



SVILUPPO ECONOMICO
Chiediamo il coinvolgimento delle cooperative sociali, e non solo delle società private, nel processo di privatizzazione. Entro il 31.12.2011, infatti, dovrebbe avvenire la privatizzazione delle ex municipalizzate, come l’Amiat. La maggior parte dei servizi offerti da Amiat sono coperti da cooperative sociali di tipo b, che offrono servizi all’avanguardia e introducono nel mondo del lavoro, persone svantaggiate.



STORIA E MEMORIA
Chiediamo che gli sforzi culturali ed economici per le manifestazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia e in particolare la mostra “Fare gli Italiani” non andassero perduti e sprecati: la mostra potrebbe diventare un laboratorio permanente di riflessione e formazione a partire dallo snodo inclusione/esclusione, con l’obiettivo di capire il senso che questo binomio ha assunto nella storia e assume nel presente della nostra città.

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