Commissione Antimafia a Torino: pericoli e risposte necessarie

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La Commissione Antimafia ha fatto tappa a Torino. L’Organo bicamerale ha incontrato i rappresentanti delle istituzioni piemontesi per fare il punto della situazione.


Le operazioni che hanno coinvolto il territorio piemontese negli ultimi mesi hanno inevitabilmente acceso i riflettori sul fenomeno mafioso. In molti, prima che le forze dell’ordine arrestassero più di 170 presunti ‘ndranghetisti, valutavano la presenza della criminalità organizzata non certo allarmante.

Oggi, come ieri, questa sottovalutazione resta fuoriluogo. “Minotauro” e “Maglio”, le operazioni che si sono susseguite negli ultimi due mesi, raccontano una storia diversa: la ‘ndrangheta in Piemonte esiste, è forte e radicata, grazie alla capacità di stringere legami con politica ed imprenditoria.

L’Organo Parlamentare presieduto dall’Onorevole Beppe Pisanu è arrivato sotto la Mole per ascoltare amministratori, forze dell’ordine e magistratura.

La Commissione ha passato una giornata intera incontrando GianCarlo Caselli, procuratore della Repubblica di Torino, Sandro Ausiello, coordinatore della Direzione Distrettuale Antimafia della città; Antonio Patrono della DIA per poi confrontarsi con i rappresentanti delle associazioni di categoria e delle istituzioni, come Piero Fassino, sindaco di Torino e Roberto Cota, governatore della Regione.

A margine della conferenza stampa tenuta ieri l’onorevole Pisanu ha sottolineato l’importanza di vigilare sulla realizzazione della Torino Lione. La grande infrastruttura alletta gli appetiti della mafia travestita da impresa, sempre più capace di camuffarsi nell’economia legale. Per Pisanu è necessario non farsi trovare impreparati: “ll rischio teorico di infiltrazioni della criminalità organizzata nei lavori per la realizzazione della Torino-Lione è forte, ma da parte delle forze dell’ordine e della magistratura c’è la piena consapevolezza di questo e quindi sono state predisposte tutte le misure necessarie per evitarle”.

Il Presidente della Commissione ha fatto poi un passaggio su un altro mercato fortemente infiltrato dalle mafie: il gioco d’azzardo: “ Lo Stato ha entrate cospicue dal gioco e quindi è portato ad allargare l’area dei giochi leciti per incrementare i propri introiti, tuttavia, i dati ci dicono che per ogni euro che entra nelle casse statali, almeno 10 finiscono alla criminalità organizzata da giochi leciti e illeciti”. Elemento, questo, ben analizzato dall’Osservatorio sul Gioco D’azzardo di Libera Piemonte.

L’importante passo compiuto dalla Commissione antimafia in visita in Piemonte consolida in noi una convinzione: è necessario fronteggiare – tutti e senza più indecisioni – la presenza delle mafie sul nostro territorio. Il tempo della sottovalutazione è ampiamente scaduto.

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