Confiscati beni alla 'ndrangheta per 10 milioni di euro

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Il Tribunale di Torino, in data 27 gennaio 2012, ha dato esecuzione alla misura di prevenzione personale e patrimoniale proposta nel marzo 2010 dalla Direzione Investigativa Antimafia, confiscando beni alla ‘ndrangheta del valore di circa 10 milioni di euro, tra Piemonte, Lombardia e Calabria. Si tratta di ville, appartamenti, box auto, terreni, aziende agricole, denaro contante – derivante dalla vendita di un appartamento sito in Oulx (157 mila euro) -, appartenenti a tre esponenti dell’organizzazione calabrese, le cui attività risultano collegate: Ilario D’Agostino, arrestato (nuovamente, dopo aver subìto una prima restrizione nel 2009) nel corso dell’operazione Minotauro, Francesco Cardillo, operante a Caulonia (RC), e Cosimo Barranca, capo-locale di Milano.

Alla conferenza stampa di questa mattina sono intervenuti Sandro Ausiello, capo della DDA, Alberto Perduca, Procuratore aggiunto presso la Procura di Torino, e il capo della DIA Gianantonio Tore. Perduca spiega che la Procura, la Questura e la DIA, a Torino, si stanno muovendo per ottimizzare lavoro e risorse, affidando ad uno specifico nucleo di magistrati i procedimenti di prevenzione, metà dei quali, nel 2011, avevano carattere patrimoniale. Si sta cercando inoltre di rendere simultanei i “due binari” d’indagine, penale e patrimoniale, per incrementare l’efficacia degli esiti. “Grazie all’esperienza accumulata, l’aggressione ai patrimoni di origine sospetta“, aggiunge Ausiello, “è diventata una priorità nella lotta alla ‘ndrangheta in Piemonte”, poiché la sottrazione di tali beni diminuisce la capacità dei criminali di occultare le risorse, goderne e reinvestirle, dunque di riorganizzarsi ed espandere attività e potere.

La decisione si riferisce ad una parte dei beni sequestrati con procedimento penale (relativo al reato di riciclaggio di proventi illeciti collegati al traffico di droga) nel corso dell’operazione Pioneer del 2009. Compaiono almeno tre società collegate a D’Agostino e coinvolte nell’attività criminale: Ediltava, Domus Mobiliare e Italia Costruzioni. I beni confiscati si trovano nella provincia di Torino (Torino, Nichelino, Orbassano, Piossasco, Viallareggia, Oulx), nell’astigiano (Dusino San Michele, Calliano d’Asti), nel cuneese (Cervere), oltre che nel milanese (Legnano) e nel reggino (a Caulonia).

 

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