Crolla il regno Coral. Leinì commissariato per mafia

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La mia persona, la mia famiglia e i componenti della mia maggioranza sono quotidianamente soggetti a pressioni esterne su assurdi teoremi che nulla hanno a che fare con il lavoro svolto dalla mia squadra e che rifiuto fermamente”. Queste le parole scritte da Ivano Coral, sindaco di Leinì, al termine della lettera per rassegnare le dimissioni.

 

L’ex Sindaco, dopo la decisione presa dal Consiglio dei Ministri di sciogliere per infiltrazione mafiosa il comune da lui guidato per 6 anni, dovrà ricredersi. Quegli “assurdi teoremi” sono elementi oggettivi e tracciano in modo chiaro ed inequivocabile il condizionamento della criminalità organizzata nell’attività amministrativa. La relazione della Commissione di Accesso, che per mesi ha passato al setaccio gli atti amministrativi, ha dimostrato l’infiltrazione nel Palazzo Comunale di Leinì.

 

E’ il secondo caso in Piemonte, dopo Bardonecchia nel 1995.

 

Non si andrà al voto, quindi. Un commissario dovrà ristabilire l’ordine all’interno del Municipio governato per 17 anni dalla famiglia Coral. Prima di Ivano, infatti, a Palazzo ha “regnato” Nevio Coral, il padre, da tutti definito il re di Leinì. L’uomo cerniera, secondo la Procura, tra ‘ndrangheta e politica a Torino, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Un uomo politicamente forte e di peso, definito nelle carte dell’operazione Minotauro “il biglietto da visita della ‘ndrangheta” capace di stringere affari ed alleanze con uomini di spicco della criminalità torinese.

Nevio Coral concedeva lavoro alle ditte guidate da persone oggi in carcere per 41/bis, chiedendo in cambio un appoggio elettorale, come nel caso dell’elezione del figlio Ivano, alle provinciali del 2009.

 

Il suo potere in municipio non era certo diminuito dopo la successione del figlio. Nevio Coral deteneva una fetta importante di potere. E in città tutti lo sapevano. Lo dimostrava nelle sedute di consiglio, fino ad arrivare al rapporto con la Provana Spa, municipalizzata che gestisce gli appalti a Leinì.

 

In attesa del processo per dimostrare la fondatezza delle accuse mosse nei confronti di Nevio Coral, da ieri è possibile affermare, senza essere smentiti, che la ‘ndrangheta ha bussato a Palazzo e, purtroppo, è stata accolta.

 

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