Caselli ricorda Bruno Caccia

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Il suo rigore, la sua severità e durezza nel pretendere l’applicazione delle regole erano il tentativo di non sopraffare il più forte”, spiga Gian Carlo Caselli.
“Era accanito contro la criminalità organizzata, si legge nella sentenza di condanna del mandante dell’omicidio Oggi utilizzata nei confronti dei magistrati da chi non vuole essere sottoposto al controllo di legalità. A lui non interessa altro che la legge, nient’altro. Lui mi ha insegnato il mestiere. Lui è il simbolo dell’uomo di giustizia. Questa cascina è la dimostrazione della possibilità di restituire il maltolto delle mafie. Ricordarlo qui è il modo migliore per ricordare l’impegno di un uomo morto perchè credeva nella legalità e nel rispetto delle regole”

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