In piazza per la Costituzione

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Articolo di Luca Pagano – video di Toni Castellano www.gruppoabele.org

 

Noi vogliamo cambiare profondamente questo paese, i conservatori sono gli altri. Certo, siamo per salvaguardare la Costituzione: ma che cosa c’è di male a voler conservare una cosa bella?” si è chiesto dal palco in Piazza del Popolo Maurizio Landini, rispondendo al Presidente del Consiglio Enrico Letta, che aveva tacciato di conservatorismo la manifestazione svoltasi il 12 ottobre a Roma per difendere e applicare la Costituzione. All’appello, lanciato l’8 settembre dallo stesso Landini assieme a Gustavo Zagrebelsky, don Luigi Ciotti, Lorenza Carlassare e Stefano Rodotà, hanno risposto in tanti, critici nei confronti del progetto di riforma della seconda parte della Costituzione promosso dal governo: movimenti e associazioni come la Fiom, il Movimento per l’Acqua Bene Comune, il Gruppo AbeIe, Libertà e Giustizia, Antigone, la Comunità di San Benedetto al Porto di Genova, e molte altre realtà attive in diversi ambiti, accomunate dall’operare nel solco della Costituzione. Hanno aderito alla mobilitazione anche alcuni partiti (Rifondazione Comunista, Sel e l’Italia dei Valori), ma con ruolo gregario; il palcoscenico è stato tutto della società civile.

Si è trattato di un evento di proposta, oltre che di protesta. I diversi interventi (oltre ai promotori, hanno avuto voce studenti, migranti, giornalisti), preceduti dalla lettura di articoli della Costituzione, hanno messo in luce la straordinaria attualità e la radicale distanza che separa la forma del testo dalla realtà materiale in cui ci troviamo a vivere tutti i giorni, fatta di diritti negati, disuguaglianza, crisi del lavoro e delle prospettive occupazionali, impoverimento culturale. La via maestra per uscire dalla crisi, questo è il messaggio che arriva dalla piazza, non sta quindi nel cambiare la costituzione, ma semmai nell’applicarla davvero, incrociandola con i problemi attuali. Come ha detto don Ciotti nel suo intervento, “la carta deve farsi carne”, diventare viva e concreta.

All’appuntamento ne seguiranno altri, hanno promosso i relatori. Lanciando la scommessa di aprire un percorso inclusivo, capace di unire soggetti che hanno spesso camminato vicino, senza mai incontrarsi davvero. C’è da chiedersi se da quel pezzo di Italia, sceso in piazza per un cambiamento nel solco della Costituzione, nascerà qualcosa che saprà arrivare alla politica.

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