Il nuovo Geoblog dei beni confiscati alle mafie

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una screenshot del nuovo geoblog dei beni confiscati alle mafie

 

 

Il Geoblog dei beni confiscati alle mafie è un progetto nato ormai molti anni fa dal nostro incontro con Carlo Infante. Dopo aver realizzato insieme a lui un attività di tagging degli spazi urbani durante il 21 marzo del 2006, abbiamo cominciato a riflettere sui diversi usi di questo format e in pochi anni ne sono nati molti: il geoblog della memoria antifascista a Torino, Stories on geographies, etc. Da queste sperimentazioni in avanti il format ha avuto molto successo, tanto da essere inserito all’interno dell’enciclopedia Treccani:

 

geoblog<-blòġ> s. m. – Pratica web che integra una mappa con un blog, soluzione che permette di pubblicare materiali georeferenziati. Il termine si è affermato nell’ambito di un cantiere creativo avviato nel 2005 per la progettazione di una mappa interattiva funzionale alle olimpiadi invernali di Torino 2006 (glocalmap), utilizzando le immagini fotografiche (con ripresa aerea) della città interconnesse a un database con gli indirizzi delle strade. Qualche mese dopo, in occasione di una manifestazione nazionale antimafia promossa dall’associazione Libera, un g. ha permesso di scrivere storie nelle geografie, rilevando le azioni di chi si muoveva nello spazio urbano. Nel gennaio 2007 è avvenuta l’implementazione con la piattaforma Google maps, in occasione della mappa emozionale dei luoghi della memoria antifascista a Torino, sviluppata dal Performing media lab.

 

 

L’idea di applicare il geoblog ai beni confiscati nasce dall’esigenza di monitorarli e permetterne una fruizione agevole. L’osservatorio dei beni confiscati se ne occupa, aggiornandolo periodicamente. A partire dall’esperienza piemontese sono nate altre sperimentazioni in molte regioni d’Italia e presto probabilmente vedrà la luce un geoblog a livello nazionale.

 

Oggi, dopo molti anni di onorato servizio, abbiamo rifatto il geoblog dei beni confiscati, migliorandone l’aspetto grafico e l’usabilità. Il nuovo geoblog è il frutto del lavoro volontario di Matteo Giaccone e Stefano Incannila del Performing Media Lab.

 

 

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