Bardonecchia e Libera

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COMUNICATO STAMPA


In relazione all’articolo (che potete leggere qui sotto) a firma Guido Andruetto comparso oggi 6 marzo 2009 sul quotidiano “La Repubblica” a pagina XIII della Cronaca di Torino ,


Libera Piemonte precisa quanto segue:


• Da anni Libera ha intrapreso un percorso di collaborazione con il comune di Bardonecchia in nome della legalità e della lotta alle mafie.


non è stata decisa alcuna destinazione del bene confiscato, da parte dell’amministrazione comunale di Bardonecchia che ha semplicemente ed informalmente messo sul tavolo alcune idee e proposte che Libera ha ritenuto condivisibili.


Libera non “ha preso concretamente possesso” dell’edificio , ma come sempre è a disposizione della comunità locale per accompagnare le istituzioni e le associazioni del territorio nel riutilizzo sociale di questi beni.


La realizzazione di questi percorsi continua a dipendere dal dialogo, dal confronto e dal lavoro che insieme alle istituzioni vogliamo portare avanti, nell’assoluto rispetto delle sedi opportune.

A Bardonecchia si sta concretizzando questo impegno e ne siamo felici e partecipi.

Davide Mattiello

Referente Libera Piemonte

Dopo quindici anni passa al sodalizio antimafia la casa di don Ciccio Mazzaferro a Bardonecchia

Rubinetti d´oro nella villa del boss
Libera vi gestirà un bed & breakfast

Guido Andruetto

“Vi faremo il primo osservatorio sui beni confiscati al crimine. L´orto sarà affidato ai ragazzi”

Cinque bagni coi rubinetti d´oro. È lo sfarzoso e quasi faraonico interno che si sono trovati sotto gli occhi, l´altro ieri, i rappresentati dell´associazione Libera Piemonte e alcuni amministratori di Bardonecchia, in testa il sindaco Francesco Avato, che per la prima volta sono riusciti ad entrare per un sopralluogo nella villa di via Medail finalmente confiscata alla famiglia dei Mazzaferro, un cognome purtroppo noto in Valle di Susa in relazione al racket dell´edilizia e ad altri traffici illeciti, che a metà degli anni Novanta portarono addirittura allo scioglimento del consiglio comunale di Bardonecchia per collusione con la criminalità organizzata.
Figura tristemente di spicco in questa rete intricatissima di affari sporchi, è stata per oltre trent´anni quella di don «Ciccio» Mazzaferro, che Marco Travaglio ha definito «padrepadronepadrino» dell´omonimo clan mafioso, un imprenditore edile arrivato a Bardonecchia da Gioiosa Jonica negli anni Settanta, inviato nella località sciistica al soggiorno obbligato, ma dove in realtà costruì insieme al giovane «figlioccio» Rocco Lo Presti, una piramide di estorsioni, di intimidazioni e di abusi edilizi come nel caso dell´affaire Campo Smith.
E ora, dopo la morte di Lo Presti avvenuta poco tempo fa, e dopo quindici anni di attesa per la confisca della villa dei Mazzaferro nel centro di Bardonecchia, l´associazione fondata da Don Ciotti ha preso concretamente possesso dell´edificio: «Quella dell´altro giorno però è stata solo una visita lampo – spiega Davide Mattiello, portavoce di Libera Piemonte e Acmos – ma ci è bastata per renderci conto di quale fosse lo stile di vita dei Mazzaferro a Bardonecchia. Girando per le camere insieme al sindaco, all´assessore Roberto Canu e alla nostra segretaria Francesca Rispoli, ci siamo trovati a un certo punto di fronte a due lavandini con i rubinetti in oro, ma soprattutto abbiamo notato che c´erano addirittura cinque bagni con enormi vasche interamente piastrellate. Ci ha impressionato il gusto per l´eccesso, per lo sfarzo, per il kitsch, anche se sappiamo che questo è uno dei marchi di fabbrica di una certa mentalità mafiosa».
Ma dopo questo primo giro di ricognizione, che cosa accadrà? «Riconvertiremo la villa dei Mazzaferro in un bed & breakfast della legalità, sarà una nuova struttura ricettiva sul territorio, anche perché crediamo sia giusto che dalla ricchezza illecita dei clan mafiosi possano nascere forme di produzione di reddito sano, pulito, con un forte senso della legalità. In più, creeremo qui il primo osservatorio permanente sui beni confiscati alle mafie in Piemonte, e faremo coltivare l´orto ai ragazzi delle scuole di Bardonecchia».

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