Non è giustizia: i magistrati onorari ricorrono all'UE

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Il ddl Alfano, appena approvato alla camera, provoca reazioni e allarma anche il Colle.

Il procuratore Caselli ha affermato in un’intervista che le nuove norme fermerebbero la metà dei processi istruiti a Torino.

Intanto i magistrati onorari continuano la loro protesta. In questi anni è anche , se non solo, grazie a loro che la Giustizia non è implosa su se stessa.

La Giustizia non ha bisogno di norme che la mettano in ginocchio, ma di norme che la facciano rialzare e funzionare meglio.

E proprio durante lo sciopero indetto con il comunicato del 6 giugno 2009, arriva la clamorosa notizia:

 

FEDER.M.O.T.

Federazione Magistrati Onorari di Tribunale

Roma, 16 giugno 2009

FEDER.M.O.T. DENUNCIA L’ITALIA


Nel secondo giorno di sciopero della categoria (adesioni tra l’80 e il 90 per cento), Feder.m.o.t. annuncia di avere inoltrato alla Commissione Europea denuncia per violazione di norme del diritto comunitario da parte dell’Italia nel trattamento dei magistrati onorari di tribunale.

Norme violate, le direttive 2006/54/CE, 93/104/CE, 99/70/CE, Carta Dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, Carta di Strasburgo.

Feder.m.o.t. denuncia la mancanza di una retribuzione equa e dignitosa, delle prestazioni di sicurezza sociale e dei servizi sociali che assicurano protezione in caso di maternità, malattia, vecchiaia, e di ferie retribuite, e l’abuso del lavoro a tempo determinato.

Il ricorso, allegando statistiche e documenti, dimostra che l’attuale assetto della categoria non corrisponde più al modello teorico di magistratura onoraria e che il servizio reso dalle toghe onorarie corrisponde invece a una prestazione di lavoro subordinato. A sostegno delle proprie deduzioni vengono allegate anche sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione.

Si tratta, infatti, di garanzie previste in via inderogabile già dalla nostra carta costituzionale, ma svuotate di contenuto dalla legislazione ordinaria. Confortata dalla giurisprudenza italiana e comunitaria, Feder.m.o.t. promuoverà ora in Italia cause individuali dei propri associati al fine di rivendicare tutti i diritti finora negati.

Le ragioni affermate da Feder.m.o.t. hanno trovato riscontro in questi giorni nel protocollo d’intesa firmato con Magistratura Indipendente, che ha condiviso in un articolato la riforma della categoria che da tempo l’associazione propone al governo (nel senso della stabilizzazione dei magistrati onorari di tribunale nell’esercizio delle attuali funzioni e della loro rappresentanza nei consigli giudiziari).

 

 

FEDER.M.O.T.

Federazione Magistrati Onorari di Tribunale

Ufficio Stampa

Roma, 6 giugno 2009

NON È GIUSTIZIA

I giudici onorari in servizio presso il Tribunale di Firenze stanno lavorando gratis in attesa dell’imminente atto di messa in mora da parte del loro ufficio. Oggetto: la richiesta di restituzione dei compensi ricevuti per udienze tenute a partire dal 2003. Motivo: si tratta di compensi che circolari del ministero sopravvenute hanno ritenuto non dovuti in base a interpretazioni innovative della legge, o di udienze tenute fuori tabella (cioè assegnate secondo legge, ma al  di fuori dei criteri stabiliti dal Csm, o assegnate dal Presidente del Tribunale di volta in volta ma non stabilite a inizio anno). Analoghe richieste sono già state notificate ai giudici onorari di Empoli, che avevano tenuto udienza in periodo feriale (pertanto fuori tabella).

Il pagamento dei compensi per l’attività corrente è stato sospeso con ogni probabilità, con l’intenzione di compensare retribuzione da liquidarsi e retribuzione già liquidata, come già si è verificato in altre sedi.

I giudici onorari di Firenze (che emettono sentenze civili e penali per il 45 per cento del totale delle udienze monocratiche e compongono i collegi penali in misura del 40 per cento), annunciano di autodenunciarsi davanti alla Procura, perché solo la commissione di un illecito giustificherebbe la richiesta a titolo di indebito della retribuzione già liquidata.

Si tratta di misure infondate che offendono la dignità di giudici già privati di qualsiasi tutela giuslavoristica e sottocompensati, ma minano anche la fiducia che i cittadini devono nutrire verso il giudice che è chiamato a tutelare i loro diritti. Quale fiducia può essere riposta in un giudice che lavora gratis, giudice che, secondo i padri costituenti, doveva invece essere liberato dalla preoccupazione del bisogno per essere effettivamente indipendente?

Come i giudizi di Firenze anche i magistrati onorari dell’Abruzzo stanno lavorando gratis perché dipendono dalla Corte d’Appello dell’Aquila (dove invece le toghe onorarie sono rimaste senza lavoro e beneficiano dei fondi raccolti dalla Feder.m.o.t.).

Feder.m.o.t. denuncia il trattamento intollerabile di cui è vittima la categoria e aggiunge questo motivo di protesta a fondamento dell’astensione proclamata dal 15 al 19 giugno, rivendicando una riforma organica che assicuri la stabilizzazione delle toghe onorarie nell’esercizio delle attuali funzioni e tutti i diritti dei lavoratori.

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Presidente – Paolo Valerio

Responsabile per le Comunicazioni – Paola Bellone – 320.7514301

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