Torino non vuole la privatizzazione dei beni confiscati

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Torino è contro la vendita dei beni confiscati.

ieri 30 novembre 2009, il consiglio comunale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno proposto da Marco Grimaldi come primo firmatario e che prende una netta posizione contro l’emendamento passato al Senato il 13 novembre scorso.

Abbiamo fatto alcune domande al consigliere di Sinistra Democratica, per cogliere le motivazioni di questa iniziativa:

“Credo che la situazione si abbastanza chiara e definita. Il nostro gesto è contro la vendita dei beni confiscati, ma sopratutto contro l’ennesimo tentativo di cancellare la storia del nostro paese. Una storia che arriva dalla società civile e dal mondo dell’associazionismo che aveva spinto per una politica forte e di rinovamento negli anni immediatamente dopop tangentopoli e le stragi”


In che senso allora la situazione è chiara e definita?

Nel senso che anzichè cercare di consolidare quella storia, per non dimenticare, i segnali sono quelli di chi vuole affossarla.


I beni confiscati sono un esempio di questo affossamento?

Stiamo parlando di terre bonificate, di una prova tangibile che sconfiggere le mafie non è solo possibile, ma è stato fatto.

Nel mio intervento di ieri, ho fatto appello alla generosità politica, soprattutto pensando all’opposizione. Abbiamo il dovere di respingere l’idea dell’asta. La legge del 1996 ha bisogno di essere milgiorata perchè i tempi di assegnazione siano più celeri. L’invito al parlamento è quello di lavorare in quella direzione, senza snaturare il riutilizzo sociale, che fu fortemente voluto da un milione di cittadini italiani.


Qual’è la tua sensazione dell’atmosfera politica intorno a questo problema?

L’antimafia sociale è una scelta che deve diventare sempre più popolare. Oggi certe scelte di chi governa sembrano impopolari, ma spesso è l’indifferenza che le circonda che le favorisce. Questo succede in tanti settori. L’indifferenza rischia di uccidere l’Italia.

Si stanno aprendo scenari inquietanti che riguardano la storia di questo paese.

Occorre scrivere una storia condivisa degli ultimi 20 anni, sarebbe un modo per garantire un futuro alle nuove generazioni su basi solide. Non possiamo delegare oltre la risposta alla domanda di verità e giustizia.

Per questo anche la politica ha il compito di lavorare su cultura, storia ed informazione.


Ecco il testo approvato in consiglio comunale

C I T T À D I T O R I N O

ORDINE DEL GIORNO

Approvato dal Consiglio Comunale in data 30 novembre 2009


OGGETTO: “DISPOSIZIONI IN MATERIA DI GESTIONE DI BENI SEQUESTRATI O CONFISCATI” PRESENTATA DAI CONSIGLIERI GRIMALDI, CERUTTI, CUGUSI E SALINAS IN DATA 26 NOVEMBRE 2009.


Il Consiglio Comunale di Torino,


VISTO


– la Legge del 7 marzo 1996, n. 109 “Disposizioni in materia di gestione di beni sequestrati o confiscati” e l’articolo 2-undecies – comma 2 della Legge 575/1965 in materia di “Disposizioni contro la mafia”, che escludono la possibilità di vendita dei beni confiscati prevedendone l’esclusivo utilizzo a fini sociali direttamente da parte dello Stato o di soggetti del terzo settore;

– la proposta di modifica n. 2.3000 testo 3 al DDL 1790 per la Finanziaria 2010, approvato dal Senato il 13 novembre 2009;

– in particolare l’articolo 2, comma 18 – sexiesvicies che prevede l’introduzione della possibilità di vendita dei beni confiscati alle mafie;

– l’elevato rischio che in tutti i territori ad alta infiltrazione mafiosa la vendita di un bene confiscato non significhi altro che una nuova possibilità di acquisto da parte dei precedenti proprietari;

– la necessità di incrementare gli sforzi nella lotta alla criminalità organizzata e alle mafie che operano nel territorio del nostro Paese;

– l’importanza di sottrarre in maniera definitiva e certa alle organizzazioni criminali gli ingenti patrimoni accumulati grazie alle attività illecite.


ESPRIME


la propria preoccupazione che l’introduzione di tale norma possa essere fonte di assoluta incertezza nell’utilizzo dei beni confiscati ed essere quindi un elemento di indebolimento nella lotta alla criminalità organizzata;



CONDIVIDE


la richiesta dell’associazione Libera, di Avviso Pubblico e dei famigliari delle vittime delle mafie di normative efficaci e scelte concrete capaci di potenziare l’attività di coloro che quotidianamente sono impegnati nella lotta alle mafie.


ESPRIME

quindi il proprio auspicio perché il Parlamento sappia trovare le modalità con cui sostenere e facilitare la trasformazione dei beni confiscati, come oggi, faticosamente, sta avvenendo grazie all’applicazione della Legge 109/1996, in segni tangibili di legalità e giustizia.


CHIEDE


– al Parlamento e in particolare alla Camera dei Deputati:

– di ritirare il suddetto emendamento che verrebbe a compromettere in maniera rilevante l’impianto legislativo di contrasto alla mafia che ha nella confisca dei beni e nel loro utilizzo a scopi sociali uno degli strumenti più efficaci di lotta alla criminalità organizzata;

– di potenziare l’applicazione della Legge 109/1996 istituendo l’Agenzia per i beni confiscati;

– al Sindaco di trasmettere il testo dell’Ordine del Giorno approvato dal Consiglio comunale al Presidente della Repubblica, al Presidente del Senato, al Presidente della Camera ed al Presidente del Consiglio dei Ministri.


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