Benvenuti in Italia: intervista a Turigliatto

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La speranza di vedere affisso nelle scuole piemontesi l’atricolo 1 della nostra Costituzione, accompagnato dalla frase “Benvenuti in Italia” ha, da martedì, buone speranze di divenire realtà. Il percorso iniziato più di un mese fa da Libera Piemonte, Acmos e Libertà e Giustizia ha trovato appoggio da parte dei consiglieri regionali. 27, dei 63 rappresentanti seduti in consiglio, hanno firmato il testo di legge , ora protocollato ufficialmente presso la Segreteria di presidenza, in attesa di essere calendarizzato nelle prossime sedute di consiglio. Con tutta probabilità, il testo sarà messo in discussione e votato già la prossima settimana.

Un ottimo risultato, in un periodo in cui la nostra Carta Costituzionale è messa a dura prova da attacchi trasversali, la politica dell’accoglienza è nulla, l’integrazione è vista come il male assoluto.

Ma questa iniziativa, che ha il valore di essere partita dal basso, dalla società civile, ha trovato risposta e supporto da parte delle istituzioni.

Per comprendere meglio l’iter d’approvazione e la considerazione che la politica ha dell’iniziativa “Benvenuti in Italia” abbiamo intervistato Mariano Turigliatto, consigliere regionale, tra i primi firmatari della proposta di legge.


Qual è il valore aggiunto di questa proposta in termini educativi, di creazione di legame sociale e di integrazione?

E’ sicuramente un ottimo modo per favorire la riflessione sulla struttura e sui fondamenti della nostra Repubblica. Spesso ci dimentichiamo quali sono i pilastri del nostro Stato. E’ indubbio l’apporto che potrà portare in termini dell’accoglienza: purtoppo, spesso, siamo in grado solamente di individuare le differenze. Ricordandoci di questo articolo si potrà aprire una discussione sul modo stesso di accogliere. E poi è sicuramente una battaglia di civiltà, di cambiamento culturale, pur essendo chiaramente espresso nella Costituzione


Il numero dei firmatari può essere letto come un successo. Ma quali sono le reali possibilità che la proposta venga appoggiata da una maggioranza in Consiglio Regionale?

L’unico ostacolo all’approvazione potrebbe arrivare dal tempo che manca alla fine della legislatura. Noi speriamo di porla in discussione già nella prossima riunione del Consiglio Regionale.


Quale può essere l’apporto che questa iniziativa può dare contro l’idea di riforma della Costituzione ormai in atto?

E’ utilissimo. Perché diciamo alle persone, che spesso lo ignorano, che esiste un contratto sociale sancito per legge, che ci permette di vivere con gli altri in armonia, civilmente, senza considerare gli altri nemici. Guardare quell’articolo ogni mattina rappresenterà un utile stimolo, al fine di coglierne la sua profonda attualità. E’ il modo più efficace per difendere la nostra libertà e i nostri diritti.

La costituzione è un simbolo, che va al di là del suo valore reale: contiene lo spirito della nostra nazione.



One thought on “Benvenuti in Italia: intervista a Turigliatto

  1. SILVANA Reply

    auspico per la ns. Italia che dalle parole si passi finalmente ai fatti, ma per fare questo l’Italia ha bisogno della partecipazione sempre piu’ attiva  dei cittadini comuni,  liberi da preconcetti ideologichi e partitici
    quindi sara’ necessario, agli alunni ma sopratutto ai loro genitori che questi concetti elementari vengano dibattuti in incontri presso le scuole, a cui essi  possano  partecipare.

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