Crisi: un’opportunità per crescere

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c.caccia

 

di Alberto Leproni

 

Serata dedicata all’informazione e alla riflessione sul rapporto fra “Sostenibilità e democrazia” quella organizzata giovedì 25 a Cascina Caccia dai residenti. Il podere confiscato alla famiglia Belfiore, affiliata alla ‘ndrangheta, ha ospitato il primo di quattro incontri pubblici su temi ambientali che richiamano alla nostra responsabilità di cittadini. Si è trattato di un’occasione per capire come queste tematiche siano strettamente correlate a questioni etiche e politiche. Ad aprire l’incontro sono stati i ragazzi della compagnia “Officina culturale” che hanno messo in scena una pièce tratta da Marcovaldo, di Italo Calvino, utile per introdurre in modo scherzoso l’argomento affrontato da Alice Benessia membro di IRIS, Istituto di Ricerche Interdisciplinari sulla Sostenibilità, e Beppe Gamba, presidente di AzzeroCO2 responsabile GdL Enti Locali Kyoto Club. “Quella che stiamo vivendo è una crisi che coinvolge l’intero modello decisionale con cui finora si sono affrontati i diversi problemi – spiega Benessia -.Finora infatti i cittadini hanno eletto i politici che di fronte alle varie questioni hanno delegato l’indagine a esperti e sulla base dei loro rapporti hanno poi preso delle decisioni. Lo sviluppo della società umana nel frattempo ha fatto si che sia aumentata a dismisura la percezione della complessità delle singole questioni, basti pensare al progetto sulla Tav e sulla Tangenziale Est di Torino dove i soggetti coinvolti sono un gran numero e tutti hanno un apporto valido da offrire”. Una situazione che ha portato all’aumento di incertezza e anche alla potenziale possibilità di riduzione dell’ignoranza sulle singole vicende con la conseguenza che il processo decisionale si è complicato e dilatato. Al tempo stesso il continuo bombardamento di informazioni da parte dei media, di ogni tipo, ha fatto si che si sia creata una certa patina di distanza e di indifferenza con il rischio dell’aumento della delega al potere politico. “In effetti in alcuni casi come in Svizzera e a Singapore abbiamo sistemi democratici abbastanza autoritari che garantiscono però picchi di efficienza sconosciuti in Italia e in altre realtà europee” fa notare Beppe Gamba. Questo non significa però perdere di vista la complessità del problema del rapporto con l’ambiente. Una realtà che, dati alla mano, vede americani e canadesi emettere nell’atmosfera così tanto CO2 che ci vorrebbero 9 pianeti come la terra per smaltirlo e ogni singolo italiano inquinare quanto due cinesi, 6 indiani e 213 ciadesi. “Sotto questo punto di vista il problema non è tanto l’aumento delle emissioni di CO2, perché tutti i governi del mondo sono favorevoli al suo contenimento, ma l’aumento dell’ingiustizia nella sua gestione con la politica dei crediti ambientali a livello planetario. Infatti i paesi ricchi, fra cui l’Italia, stanno privilegiando l’acquisto di crediti dai paesi in via di sviluppo per poter mantenere inalterato il loro tasso di emissione, anziché provvedere a una tutela del loro ambiente”. Resta la consapevolezza che, dopo serate come questa, la crisi è un’opportunità di crescita se intesa come occasione per sviluppare una maggiore conoscenza e una risposta più organizzata e informata ai problemi del nostro tempo.

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