Mafie al Nord: per Libera non è una scoperta

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La conclusione dell’operazione Minotauro, portata a termine dalle forze dell’ordine ieri a Torino, è per Libera un’ulteriore conferma della necessità di tenere gli occhi ben aperti sul territorio, sensibilizzando la cittadinanza sulla capacità delle mafie di radicarsi al Nord.


Le risultanze dell’operazione hanno fatto emergere un quadro allarmante. Un potere forte e radicato, portato avanti grazie ad estorsioni, usura, ricettazione, traffico di stupefacenti, organizzazione di bische e coinvolgimento nei lavori pubblici.


La capacità delle ‘ndrine di operare a Torino e provincia si manifesta in modo strutturato, riproponendo l’organizzazione classica dei paesi di origine con i quali gli uomini del sodalizio criminale mantengono rapporti e relazioni. Non possiamo che fare nostre le parole pronunciate ieri, nel corso della conferenza stampa, da Gian Carlo Caselli, Procuratore Capo di Torino: “Stupisce e amareggia che ci siano numerosi casi singoli che riguardano politici e amministratori usi a intrattenere rapporti d’affari e di scambio con persone riconducibili all’entourage mafioso. Nella città in cui Bruno Caccia è stato ucciso, che ci siano personaggi disposti a trescare con mafiosi o paramafiosi è inaccettabile”.


Alcuni politici – di schieramenti diversi – seppur non indagati, emergono dalle carte dell’inchiesta, circostanza che ci preoccupa, proprio il tentativo della ‘ndrangheta di raggiungere la politica per portare a compimento i propri piani.


Una preoccupazione che consolida in noi la necessità di riproporre con forza L10 Piemonte, L10 Torino e L10 Novara, piattaforme che Libera ha ideato e sottoposto dal 2009 agli eletti e ai candidati di tutte le forze politiche e che hanno come incipit “Chiediamo alle forze politiche di non candidare persone rinviate a giudizio o condannate per mafia o per reati contro la pubblica amministrazione”.


Nella stessa ottica, è dal 2003 che Libera Piemonte ha attivato l’Osservatorio Regionale sulla Legalità, che si occupa di beni confiscati, usura, testimoni di giustizia, racket, gioco d’azzardo e corruzione, per monitorare, diffondere i dati e accompagnare alla denuncia le vittime. In questo solco è stato attivato lo sportello SOS Giustizia (sportellotorino@libera.it, 011.7576563).


Cogliamo l’occasione di ringraziare le forze dell’ordine e la magistratura per lo splendido lavoro di indagine portato a termine. Come sottolineato nel corso della conferenza stampa, gli arresti di ieri non devono essere considerati la fine di un percorso, bensì l’inizio.


Tutti i cittadini possono contrastare le mafie, nella quotidianità, tenendo gli occhi aperti e sentendosi corresponsabili verso questo fenomeno nazionale e internazionale: Libera prosegue con il suo impegno che ha come stella polare la Carta Costituzionale.


Sabato 18 giugno 2011, a margine dell’Assemblea Regionale (ore 16, corso Trapani 91, Torino) la rete di Libera Piemonte approfondirà i fatti degli scorsi giorni, grazie alla collaborazione di alcuni esponenti della magistratura.

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