Sollevata l’eccezione di incompatibilità territoriale da parte della difesa, I Pm hanno avuto modo di replicare, esponendo gli elementi secondo cui il processo deve celebrarsi a Torino.
Giuseppe e Giovanni Catalano, Rocco Zangrà e Carmelo Cataldo sono rappresentanti della ‘ndrangheta in piemonte, almeno secondo la tesi accusatoria. Il potere esercitato nel territorio viene espresso portando avanti molte attività illecite, che vanno dalle bische al controllo dei voti dei calabresi.
Il gruppo ha un notevole grado di autonomia rispetto alle famiglie calabresi, sostengono i Pm tanto da definire il rapporto tra Torino e la casa madre ” Come nel mondo dell’impresa, dove le filiali rispondono a logiche della sede centrali, ma si muovono autonomamente”. Una sorta di franchising del crimine, in sostanza.
La memoria presentata dall’accusa permetterà alla Corte di decidere sulla competenza territoriale del Tribunale di Torino.
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