Bruno Caccia: la domanda di verità, 30 anni dopo

Condividi

Il Rotary Club 45° Parallelo di Torino, nel 1985 ha indetto un premio alla memoria di Bruno Caccia, magistrato ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1983. Quest’anno il premio è stato assegnato al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Il Procuratore Gian Carlo Caselli come Marcello Maddalena, persone che hanno lavorato con lui agli inizi della loro carriera ne hanno dipinto la professionalità ed il senso del dovere, elementi fondanti di Bruno Caccia incapace di scendere a compromessi.
Il figlio Guido ha lanciato nuovamente un appello, affinché si cerchi la piena verità sull’omicidio del padre, ucciso dalla ‘ndrangheta e per il quale è stato condannato un solo uomo: Domenco Belfiore, ritenuto il mandante dell’assassinio. Esecutori materiali e altri mandanti sono ancora ignoti, 30 anni dopo e le nuove inchieste ed elementi che si ripetono negli anni potrebbero condurre alla piena verità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *