Cascina Arzilla: ieri, oggi, domani

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Soffermatevi pochi istanti a guardare queste foto.

Difficile credere che il luogo ritratto in questi due scatti sia lo stesso. Eppure è così, almeno nella forma.

La foto di destra rappresenta l’incuria, un bene incancrenito che i canoni dell’economia avrebbero abbattuto senza pensarci un istante. L’immagine di sinistra rappresenta la speranza, la volontà di cambiamento, il coinvolgimento diretto della popolazione, il raggiungimento di un sogno. Insomma: un esempio lampante di democrazia, di partecipazione.

Il tutto grazie alla tanto vilipesa, bistrattata e modificata (migliorata per alcuni) legge sulla restituzione sociale dei beni confiscati alla mafia. Un miracolo, come vedete nelle foto, permesso da un quadro normativo.

 

Questa è Cascina Arzilla, un bene che pochi anni fa era pronto a diventare un complesso residenziale grazie ai soldi sporchi del narcotraffico e che ora “svetta” nelle campagne di Volvera grazie al sacrificio, al sudore, alla partecipazione di tante persone che hanno creduto in questo progetto. In tutto questo Acmos e Libera sono protagonisti della storia, di questa storia.

 

Correva il 2004, quando il Comune di Volvera destinava quello che era poco più di un rudere ad Acmos. Sono passati sei anni, centinaia di persone hanno preso parte alla rivoluzione, tanti sacrifici sono stati fatti. Ma visto il risultato, ora è tempo di gioire e festeggiare.


Martedì 1 giugno, Cascina Arzilla verrà finalmente inaugurata. Una marcia simbolica, per ripercorrere il cammino fatto fin qui, partirà alle ore 09:00 da via Garibaldi, di fronte alla scuola materna Campana di Volvera alla volta di Cascina Arzilla. Al nostro fianco Vincenzo Conticello, testimone di giustizia palermitano, i genitori di Antonio Landieri, vittima innocente di Camorra, Rosario e Lena e tanti ragazzi delle scuole della zona.


 

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