Al via l’appello di Albachiara. Per la Procura è 416/bis

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Non c’è solo Minotauro nella lotta della Procura di Torino per smantellare le basi della ‘ndrangheta in Piemonte. E’ infatti incominciato il processo di Appello per i 16 imputati raggiunti dall’ordinanza Albachiara. I magistrati torinesi sono convinti che la criminalità calabrese abbia esteso i suoi tentacoli nei territori del basso Piemonte, nonostante le assoluzioni per non aver commesso il fatto arrivate dal primo grado di giudizio.

Ricordiamo, infatti, che nell’ottobre del 2012, il GUP Massimo Scarabello aveva assolto i 16 imputati perché non vi erano le prove dei reati “scopo” collegati al 416/bis. Nelle motivazioni il Giudice riconosceva l’esistenza di una cellula di ‘ndrangheta, ma non gli elementi essenziali dell’organizzazione: l’assoggettamento e l’intimidazione del territorio.

Una visione che non ha convinto la Procura che subito aveva annunciato il ricorso in appelllo.

Così è stato e il processo sta procedendo. Nell’udienza di venerdì scorso – alla presenza in aula di Marcello Maddalena, Procuratore Generale di Torino – la Procura Generale per voce del Pm Antonio Malagnino ha chiesto alla corte che venissero acquisite una serie di sentenze sulla ‘ndrangheta con l’obiettivo di testimoniare l’unitarietà di questa organizzazione e che, quella del basso Piemonte, con sede a Bosco Marengo, si deve considerare come un’articolazione del sistema di locali sparse per tutta Italia. Tutte le sentenze sono agli atti tranne una.

Ricordiamo che, secondo la tesi dell’accusa, la cellula del basso Piemonte era retta da Bruno Pronestì. Considerato dai Pm il capo locale, è stato intercettato mentre parlava di doti, summit, locali .

Tra tutte le posizioni spicca quella di Giuseppe Caridi, consigliere comunale PDL di Alessandria (dimessosi dopo l’accusa della Procura), presidente della commissione Territorio, accusato di 416/bis perché ha partecipato ad un summit nel quale sarebbe stato iniziato al grado di picciotto.

Il percorso del secondo grado si concluderà tra poco. Al PG il compito il compito di convincere la Corte a ribaltare il verdetto di primo grado,  testimoniando l’esistenza della ‘ndrangheta tra Alessandria, Asti e Cuneo. Un gruppo criminale capace di intimidire e assoggettare il territorio su cui opera, come stabilito nell’articolo 416/bis del Codice Penale.

Leggi l’articolo de La Stampa

Leggi anche gli articoli relativi alla sentenza di Assoluzione di Primo Grado: 

Albachiara: piovono le assoluzioni

Piemonte: niente 416/bis per gli imputati. La Procura annuncia il ricorso

 

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